Situazione al 166 - LEGIO III ITALICA

Vai ai contenuti

Menu principale:

Situazione al 166

 Situazione al 166 

Alla morte di Antonino Pio, l'Impero romano, ormai in pace da lungo tempo subì una serie di attacchi contemporanei lungo molti dei suoi fronti. I Pitti nella Scozia premevano contro il vallo di Antonino, la Spagna subiva le continue scorrerie dei pirati mauri, mentre in Germania, tra l'alto Danubio ed il Reno, i Catti e i Cauci penetravano oltre le frontiere e lungo le coste, invadendo la Gallia Belgica e gli Agri Decumates. Il nuovo sovrano partico Vologese IV, divenuto re nel 148, occupava l'Armenia, ponendo sul suo trono il fratello Pacoro, per poi invadere la vicina provincia romana di Siria (161).

Nel 162 scoppia la guerra di liberazione della Siria, che durerà fino al 166, che verrà riconquistata ma che porterà il disastro in Europa con l'arrivo della grande peste,  mieterà oltre 5 milioni di morti.

Sembrava di essere tornati al periodo delle grandi guerre dell'epoca di Traiano o di Augusto, mentre nell'Europa centro-orientale il mondo barbaro era scosso da forti agitazioni interne e da movimenti migratori tra le sue popolazioni che tendevano a modificare gli equilibri con il vicino mondo romano.

Nel II secolo d.C., all'interno e ai margini della massa germanica si erano verificati, infatti, movimenti e mescolanze di popoli, tanto da portare a trasformazioni di natura politica, con l'avvento di un fenomeno nuovo tra i Germani: interi popoli (come Marcomanni, Quadi e Naristi, Vandali, Cotini, Iazigi, Buri ecc.), sotto la pressione dei Germani Orientali[9] (su tutti i Goti), furono costretti a ristrutturarsi e ad organizzarsi in sistemi sociali più robusti e permanenti, ovvero si raggrupparono in coalizioni ("confederazioni") di natura più che altro militare, con la conseguenza che il limes renano-danubiano finì per essere sottoposto a una maggiore pressione. Tale trasformazione fu anche, se non soprattutto, indotta dalla vicinanza e dal confronto con la civiltà imperiale romana, le sue ricchezze, la sua lingua, le sue armi, la sua organizzazione. Fatto sta che alle tribù germaniche guerriere con capi eletti democraticamente tipiche dei secoli precedenti subentrarono coalizioni (come quella degli Alemanni, dei Franchi, etc.) rette da un'aristocrazia guerriera, prefigurazione della futura nobiltà feudale[10]. Alla fine la pressione violenta di altri popoli migranti (Goti, Vandali, Sarmati) finì per costringere queste confederazioni di popoli confinanti con l'Impero Romano, che di fronte a loro non disponevano di ampi spazi su cui trasferirsi, a decidere di dare l'assalto direttamente alle province renano-danubiane.

I primi a muoversi, sul Danubio, furono i Marcomanni ed i Quadi. La loro offensiva fu facilitata anche dal fatto che i Romani avevano dovuto sguarnire buona parte del settore di Limes danubiano per il trasferimento in Oriente (per la guerra partica del 162-166) di una parte dei contingenti militari che difendevano il confine renano-danubiano. Fu così che, appena terminata la guerra partica, cominciava lungo la frontiera europea una nuova guerra contro le popolazioni germano-sarmatiche dell'Europa continentale, nota col nome di guerre marcomanniche.

Gli eserciti d'invasione furono numerosi nel corso di questo lungo periodo di guerre durato circa un ventennio. Uno di questi potrebbe essere stato descritto nel De Munitionibus Castrorum, che secondo recenti studi apparterrebbe proprio al periodo delle guerre marcomanniche.[11] Ecco come ci viene descritto:

« Conteremo quindi le unità (presenti nel campo) come segue: 3 legioni (pari a 15.000-18.000 legionari), 1.600 vexillarii, 4 coorti praetorie (pari a 2.000 pretoriani), 400 cavalieri pretoriani, 450 cavalieri singulares dell'imperatore, 4 ali milliarie (pari a 3.000 cavalieri) e 5 quingenarie (pari a 2.500 cavalieri), 600 cavalieri mauri, 800 cavalieri pannonici, 500 classiarii della classis Misenensis e 800 della classis Ravennatis, 200 esploratori, 2 coorti equitate milliarie (pari a 2.000 ausiliari) e 4 quingenarie (pari a 2.000 ausiliari), 3 coorti peditatae milliariae (2.400 ausiliari) e 3 quingenariae (1.500 ausiliari), 500 Palmireni,[12] 900 Getuli,[13] 700 Daci,[14] 500 Britanni, 700 Cantabri e due centurie di statores. »
(De munitionibus Castrorum, 30.)

Vi erano poi tutta una serie di fortezze legionarie, forti e fortini ausiliari dislocati lungo l'intero fronte settentrionale (limes renano e limes danubiano), a supporto dell'armata d'invasione. Si trattava di un esercito che poteva contare su un numero di armati superiore alla metà dell'intero sistema difensivo romano. Qui di seguito trovate l'elenco dettagliato di come erano disposte le unità legionarie nel 172:


N. fortezze  legionarie                     unità legionaria                     località antica           località moderna           Provincia romana

1                                                 Legio XXX Ulpia Victrix              Vetera                           Xanten                   Germania inferiore

2                                                 Legio I Minervia                              Bonna                           Bonn                     Germania inferiore

3                                                Legio XXII Primigenia                Mogontiacum                  Magonza                Germania superiore

4                                                Legio VIII Augusta                       Argentoratae                  Strasburgo              Germania superiore

5                                                Legio III Italica                             Castra Regina                  Ratisbona               Rezia

6                                                Legio II Italica                          vicino a Lauriacum                Albing                 Norico

7                                                Legio X Gemina                         Vindobona                            Vienna               Pannonia superiore

8                                               Legio XIV Gemina                      Carnuntum                Alt  enburg-Petronell    Pannonia superiore

9                                               Legio I Adiutrix                             Brigetio                             Komárom           Pannonia superiore

10                                             Legio II Adiutrix                          Aquincum                          Budapest             Pannonia inferiore

11                                             Legio IIII Flavia                     Felix Singidunum                     Belgrado            Mesia superiore

12                                            Legio VII Claudia                        Viminacium                           Kostolac           Mesia superiore

13                                            Legio XIII Gemina                          Apulum                            Alba Iulia           Tre Dacie

14                                            Legio V Macedonica                       Potaissa                                Turda              Tre Dacie

15                                           Legio I Italica                                       Novae                             Svištov             Mesia inferiore

16                                           Legio XI Claudia                            Durostorum                         Silistra              Mesia inferiore




 
Copyright 2015. All rights reserved by le Moliere Communication
Torna ai contenuti | Torna al menu